La demenza è una malattia neurodegenerativa, caratterizzata dalla perdita progressiva delle funzioni cognitive, quali memoria, attenzione, linguaggio, tale da pregiudicare la possibilità di vivere una vita autonoma ed indipendente. E’ una malattia molto diffusa, soprattutto nella popolazione ultrasessantenne; secondo il Rapporto Mondiale Alzheimer 2015, in Italia si è già superato il milione di persone con demenza, e si stima che tale numero sia destinato a crescere.

Studi recenti indicano che già diversi anni prima il suo esordio clinico siano presenti alterazioni cognitive, rilevabili mediante strumenti neuropsicologici standardizzati e che questa fase di “quasi malattia”, definita “Decadimento cognitivo lieve”, converga nel 40% dei casi in una demenza conclamata nei successivi 4 anni.

Appare quindi di fondamentale importanza un’attività di prevenzione che consenta di distinguere i cambiamenti legati all’età da quelli invece presenti nelle primissime fasi della demenza; solo attraverso la prevenzione è infatti possibile anticipare l’intervento terapeutico e riabilitativo, rallentare la degenerazione progressiva dei sintomi e ritardare la perdita dell’autonomia, migliorando così la qualità di vita della persona affetta e di chi se ne prende cura.

 

A cura della Dott.ssa Annalisa MADAU

Psicologa, Esperta in Neuropsicologia Clinica

presso APICE, Associazione e Centro di Psicologia e Psicoterapia

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